Il Cammino di Santiago: la Storia e le leggende


da Diario de León e La Voz de Galicia

GLI ANTECEDENTI

qualche data:
11 luglio 711 : i musulmani in Spagna
15 maggio 756 : nascita dell’Emirato di Cordoba
15 agosto 778 : battaglia di Roncisvalle
25 maggio 1085 : presa di Toledo ad opera di Alfonso VI
16 luglio 1212 : battaglia di Las Navas de Tolosa
2 gennaio 1492 : caduta di Granada e fine della Reconquista
15 agosto 778 : battaglia di Roncisvalle- prima e dopo. Quel giorno Orlando muore a Roncisvalle (Les Amis d’Hérodote – storia della Reconquista spagnola).

Le cronache carolingie raccontano che il 15 agosto del 778, la retroguardia dell’armata di Carlomagno sarebbe stata attaccata dai Baschi mentre tornava da una campagna contro i musulmani di Spagna. Tre secoli più tardi, questa scaramuccia fece nascere il più celebre racconto della letteratura medievale !

I Franchi attraversano i Pirenei

Carlomagno e i suoi Paladini partono per la Spagna in una miniatura del Codex Calixtinus.

Il re dei Franchi Carlo, che non é ancora diventato Carlomagno (una deformazione dal latino Carolus Magnus, Charles le Grand in francese), già combatteva su tutti i fronti, dall’Elba (Germania) all’Ebro (Spagna), per consolidare i suoi possedimenti e far progredire la fede cristiana.
E’ così che nel 777, il governatore musulmano di Saragozza, il wali Sulayman ibn al-Arabi, si presenta davanti al re dei Franchi nel suo palazzo di Paderborn, in Saxe.
Il wali deplora che l’emiro di Cordoba Abd er-Rahman 1° rifiuti l’autorità del califfo di Bagdad.
Il re dei Franchi si dice che intervinendo contro l’emiro di Cordoba può rendere servizio al califfo di Bagdad Al-Mansour, con il quale ha in comune l’ostilità dell’imperatore cristiano che regna a Bisanzio.
E non vede inconvenienti anche nell’alleggerire la pressione che si esercita sui piccoli reami cristiani che resistono bene o male all’emiro nei loro rifugi pirenaici o cantabrici. E’ così che nella primavera del 778, Carlo entra in Spagna con la sua armata. E’ la prima volta che i Franchi attraversano i Pirinei. Una delle armate si installa a Pamplona, l’altra a est s’impadronisce di Barcellona e Girona.

Delusione e ritorno

Il re trova in Spagna una situazione molto differente da quella che s’immaginava. I cristiani, come in tutti i paesi musulmani, hanno uno statuto di « protetti » (dhimmi in arabo) che li obbliga a pagare tasse pesanti. Ma non sono per questo in rivolta aperta contro gli occupanti e questi ultimi, una infima minoranza, si mostrano più o meno accomodanti con i loro sudditi. Difficile in queste condizioni presentarsi come liberatori, tanto più che il wali di Saragozza, alleato dei Franchi, é stato rimosso.
Mentre l’emiro Abd er-Rahman 1° sale incontro ai Franchi con la sua armata, Carlo viene informato che il capo sassone Witukind si avvicina al Reno. Non c’é più che una scelta : uscire dal vespaio spagnolo e correre a combattere i Sassoni.
Dopo aver fatto radere al suolo le difese di Pamplona, il re riprende il cammino del nord. Al passaggio dei Pirinei, uomini ed animali marciano in fila indiana sui sentieri dalle pendenze rudi. I montagnini della regione, dei Baschi mai domi, approfittano della situazione per attaccare e depredare una colonna di vettovagliamento, nella retroguardia dell’armata. Si disperdono velocemente sinza lasciar tempo al re di ribattere.
Questo incidente é segnalato negli Annali reali, cronaca del regno di Carlomagno, e nella biografia di quest’ultimo dal monaco Eginhard : Vita Caroli Magni.
I cronisti evocano la morte di qualche nobile, tra cui Orlando, oscuro prefetto della marca di Bretagna. Bisognerà attendere 300 anni prima che i trovatori, poeti itineranti, facciano proprio questo avvenimento per dargli una dimensione epica. Sarà la « Chanson de Roland » più celebre poema del Medio Evo.

Primo inizio della Reconquista

Anche se infruttuoso, l’intervento del futuro Carlomagno in Spagna segna l’inizio della Reconquista, cioè della riconquista della penisola iberica ad opera dei cristiani. Questa lotta lunga e difficile si concluderà …sette secoli più tardi con l’espulsione dell’ultimo re musulmano dalla penisola iberica (si parlerà di questa Reconquista come della prima crociata ingaggiata dai cristiani d’occidente contro gli infedeli).

LA SCOPERTA della tomba e primi pellegrinaggi (Xurxo Lobato)

San Giacomo soccorre due pellegrini.

La leggenda racconta che la scoperta della tomba si realizzò il 25 luglio dell’anno 814 ed il monarca asturiano Alfonso II si recò in pellegrinaggio nel luogo, facendo costruire una chiesetta, chiamata di Antealtares, ed un monastero affidato ai benedettini.
Intorno a questi due edifici crebbe un piccolo borgo che si chiamò Compostela. Secondo la leggenda il nome deriverebbe dal “campo di stelle” che permise la scoperta. Alla fine del secolo IX si consacrò una nuova basilica a spese del monarca asturiano Alfonso III.
La notizia della scoperta del corpo dell’Apostolo si era già estesa alla cristianità. In quei tempi, il culto delle reliquie si era convertito in una ossessione che sfiorava i limiti dell’idolatria. Nella penisola, i piccoli regni cristiani del nord cercavano un símbolo, un agglutinante che gli permettesse di sfidare l’egemonia militare, culturale ed economica dell’Islam.
Così, i primi pellegrinaggi si realizzarono tra i fedeli dei regni spagnoli. Durante il secolo X, il re Sancho el Mayor di Navarra realizzò una serie di miglioramenti sulle strade per dare maggior sicurezza ai pellegrini. Tra queste troviamo la costruzione dei primi ospitali e monasteri.
Questa prima tappa di assestamento si terminerà con le terribili razzie di Almanzor. In una delle sue incursioni, il caudillo andalusí devastò la città di Santiago. Rispettò la tomba dell’Apostolo, però portò via le campane della cattedrale fino a Córdoba sulle spalle di prigionieri cristiani.

SANTIAGO MATAMOROS: La leggenda della battaglia di Clavijo (Xurxo Lobato – C. Rodríguez)

Santiago Matamoros presso la Cattedrale di Logroño.

Il Medioevo nella penisola ibérica é segnato dalla “Reconquista”. Durante sette secoli, nella antica Hispania romana, cristiani e musulmani si batterono e coesistettero per imporre la loro egemonia.
Il ritrovamento del sepolcro di Santiago si produce in un momento storico di dominio musulmano quasi assoluto. Solo resistono dei piccoli territori nel nord della penisola, inferiori come forza militare ed economica. La figura di Santiago si converte nel vessillo e nello stimolo religioso e guerriero dei regni cristiani.
L’Alto Medioevo non abbonda in cronache rigorose e di fatti realmente accaduti. La scaramuccia che dovette essere Covadonga si convertì in un mito, e la battaglia di Clavijo – che ebbe luogo, secondo alcuni storici, 10 anni prima e servì per la presa di Calahorra – in leggenda.
Racconta la tradizione che, durante un certo periodo vari re del primitivo regno delle Asturie, soprannominati «i fannulloni», comprarono la pace ai musulmani in cambio di un tributo: cento donzelle, che ingrossavano anno dopo anno gli harem dell’emiro di Córdoba. Il re Ramiro I pose fine al tributo. E scoppiò la guerra. Correva l’anno 844. Gli eserciti si affrontarono sulle falde di un monte della Rioja. Le truppe del re Ramiro erano inferiori alle forze musulmane, però andarono in battaglia confortate dalla promessa dell’apostolo. Santiago aveva assicurato il monarca che lo avrebbe aiutato nella battaglia. Tenne fede alla parola data. Cavalcando il suo bianco destriero irruppe nel combattimento e ne decise l’esito. Nasceva un mito della reconquista. E una leggenda, quella del Santiago Matamoros, baluardo del cristianesimo.

MITI e LEGGENDE: Prisciliano di Compostela? (C. Rodríguez)

Una delle tre tombe di I secolo d.C. rinvenute sotto la Cattedrale.

Sono i resti dell’Apóstolo quelli che riposano nella Cattedrale di Santiago? Cosi’ lo certificó la Chiesa nel 1879, dopo il ritrovamento del corpo, perduto tre secoli prima dopo esser stato nascosto per paura dei pirati di Francis Drake. Questa dichiarazione ufficiale del Vaticano non é stata suffragata da nessuna delle tecniche che si usano oggi, come la prova del carbonio 14. L’assenza di prove scientifiche lascia il campo a molte supposizioni. Voci che denunciano insistentemente quello che considerano come una montatura. Voci che non sono provate scientificamente, ma che chiedono che si riconosca che colui che riposa sotto la pietra del tempio compostellano non é Santiago, ma Prisciliano.
Ma chi fu Prisciliano? Ufficialmente, un eretico. Stóricamente, un nobile del secolo IV che pervenne ad essere vescovo di Ávila e che mori’ decapitato nel 385 per istigazione della Chiesa e ordine dell’imperatore -romano e cristiano- Massimo.
In quei tempi, la dottrina ufficiale della Chiesa ancora non era stata definita per intero. Una delle principali e più trascendenti dispute dogmatiche concerneva la divinità di Gesu’ Cristo. Il culto della Santíssima Trinità fu consacrato dal Concilio di Nicea, celebrato nel 325. A partire da allora, le tesi contrarie (come quello che si definiva “unitarismo” perché riconosceva solo una divinità) furono considerate eretiche e perseguitate, anche se in molti luoghi il dibattito continuo’. Il leader degli unitari era un sacerdote libico chiamato Ario. La sua opera di evangelizzazione si estese dal nord africa fino in Oriente e fu molto fruttifera. Le credenze ariane si estesero verso Occidente per mezzo dei popoli barbari che si assoggettavano all’impero e attraverso i viaggiatori che passavano lo stretto.
Il capofila di Ario in Spagna divenne Prisciliano. Si dice che sia nato nella provincia di Gallaecia, possibilmente vicino a Iria Flavia, in una famiglia benestante, quando il cristianesimo già era religione ufficiale dell’Impero Romano. Secondo Sulpicio Severo, era intelligente, colto, aveva facilità al contatto con la gente ed era buon parlatore, anche se era vanitoso. A quanto pare, per famiglia e studi, gli era riservata la porpora delle alte cariche ecclesiastiche. Pero’ il suo destino cambio’. Prisciliano predicó con molta riuscita nel nord dell’Hispania e nel sud della Gallia. Le sue dottrine non erano ortodosse e risultano molto attrattive per la popolazione, poiché adattavano il cristianesimo primitivo e proponevano il culto della natura come si faceva nel paganesimo preromano. Il lavoro di proselitismo di Prisciliano ebbe successo, e non solo tra le classi popolari. Infatti fu ordinato vescovo di Ávila ed era appoggiato da altri prelati della penisola spagnola.
Il suo destino era segnato. L’opera di Prisciliano presupponeva la sfida intera alla Chiesa ufficiale, che già aveva scatenato persecuzioni sanguinarie contro gli unitari in lungo ed in largo attraverso l’Impero.
La Chiesa si era convertita in una istituzione con potere ed influenza. Gli imperatori della decadente Roma si appoggiavano su di essa per conservare e consolidare il loro potere. Contro Prisciliano piovvero le accuse. Lo giudicarono come eterodosso, pero’ anche per aver celebrato orge, per aver permesso al clero di portare i capelli lunghi, per aver inserito balli nella liturgia… Nella sua sentenza pesarono anche altri aspetti della sua ideologia, come la condanna della schiavitù o lo sviluppo dell’uguaglianza tra uomo e donna.
Ormai era finito. Fu condannato a morte insieme a vari suoi discepoli in Tréviri, nel 389. Dopo l’esecuzione, il suo cadavere fu trasportato in Galicia. L’itinerario percorso in questo viaggio non differisce molto, secondo la tradizione, con quello seguito dai pellegrini a Compostela oggi.
Prisciliano era morto, pero’ il suo lascito spirituale persistette per quasi due secoli nella Gallaecia tardo-romana e sveva. Un concilio, celebrato all’epoca del re Teodomiro, pose fine al priscilianismo.
La «invenzione» del sepolcro dell’apóstolo interró definitivamente il ricordo dell’eretico. Fino a che, al principio del secolo XX, col motivo del ritrovamento e riscoperta dei resti dell’Apostolo, si incomincio’ a dire che era il suo corpo, e non quello di Santiago, quello che riposava nella cattedrale. Storia e miti.

CAMINO DI SANTIAGO: LA STORIA (di Xurxo Lobato)

Cinque secoli di oscurità: A partire dalla peste nera che imperversa in Europa nel secolo XIV i pellegrinaggi diminuiscono seriamente. Questa decadenza si accrebbe nel secolo XVI con l’irruzione del protestantesimo e la minaccia dell’invasione inglese.
L’irruzione del protestantesimo e le guerre di religione furono la causa della decadenza, come pure l’occultamento dei resti dell’Apostolo durante quasi 300 anni per evitare che cadessero nelle mani dei pirati inglesi.
L’apparizione del Protestantesimo é un altro colpo al Cammino di Santiago poiché lo stesso Lutero dissuade i suoi seguaci dal viaggiare fino alla tomba con parole del tipo:
«… o sia, che non si sa se li’ giace Santiago oppure un cane o un cavallo morto…»
«… per questo, lascialo giacere e non andarci…».
L’arcivescovo di Santiago nel periodo 1587-1602, Don Juan de Sanclemente y Torquemada, davanti alla minaccia del corsaro inglese Francis Drake che aveva manifestato la sua intenzione di distruggere la cattedrale ed il reliquiario dell’apostolo, occultò i resti e portò con sé il segreto nella tomba.
Questi ed altri motivi fanno sì che, durante i due secoli successivi, i pellegrinaggi a Compostela entrano in una atonia tale che, secondo quello che raccontano le cronache, il 25 luglio 1867 solo poche decine di pellegrini erano giunte a Compostela.